L’arte di Giovanni Chiarella al Premio “Pace in Terra”

Per l’Accademia dei Bronzi, poesia e pittura costituiscono, da sempre, un binomio vincente. Sono tante, infatti, le iniziative realizzate dal sodalizio culturale catanzarese, presieduto da Vincenzo Ursini, che hanno coinvolto poeti e pittori con ottimi risultati, a partire dal “Calendario di arte e poesia”, distribuito ogni anno gratuitamente e giunto ormai alla tredicesima edizione.
E l’arte non poteva mancare nemmeno al premio “Pace in Terra” che si terrà sabato 19 luglio, nella Sala delle Culture di Petrizzi, al quale interverranno decine di poeti di tutta Italia.
Ospite dell’incontro sarà l’artista Giovanni Chiarella che per arricchire la manifestazione ha realizzato due preziosi dipinti ispirati ad altrettanti luoghi storici di Petrizzi: “A porta ‘e Jusu” e “Il convento della Pietà”.
Ma c’è di più. Le due opere sono state illustrate da Francesca Misasi, presidente del Premio “Pace in Terra”.
“La fine tessitura della “Porta ‘e Jusu”, – scrive Misasi – svela e ricompone, attraverso il raffinato linguaggio dell’arte pittorica, uno degli angoli più suggestivi del borgo di Petrizzi: l’antica porta d’ingresso del paese. Un vero gioiello di architettura che, se pur corroso dal tempo, si manifesta, all’osservatore, come emblema e testimone del borgo segnandone l’antico splendore. Ma ciò che l’artista Giovanni Chiarella ha impresso sulla tela non è solo la vetusta eleganza e la bellezza della porta e del luogo circostante ma la capacità di aver saputo trasformare simbolicamente ed emozionalmente quest’angolo suggestivo, in sentimento interiore, in memoria, nella storia di un paese e della sua gente in relazione con le proprie radici. Un’opera che trascina lo spettatore oltre il visibile lasciando che a parlare non sia solo la memoria collettiva ma le emozioni del cuore. Tutto nel dipinto richiama la suggestione dello scorrere del tempo laddove l’artista ha saputo cogliere, attraverso significativi tocchi di luce, l’autenticità, l’anima sottesa di questo ameno e suggestivo angolo di mondo, sottolineandone, con la sua arte, la fiera ed austera bellezza nonché l’attinenza ad un passato di saggezza e di valori.”
L’opera “Convento di Santa Maria della Pietà”, “non è solo una semplice esaltazione della bellezza del luogo, ma – scrive Francesca Misasi – è un invito a rientrare, con la memoria, nelle proprie radici, nel tempo e nella storia di un borgo e della sua gente. Lo scenario che si apre dalla visione di quest’opera, è un abbraccio visivo coinvolgente che innalza, al tempo, la bellezza di una dimora, – il vecchio Convento di Santa Maria della Pietà di Petrizzi – una dimora vetusta, ricca di storia e di significati che l’autore riproduce con il linguaggio vibrante dei colori e delle forme e con la stupefacente raffinatezza che solo chi ama questi luoghi dell’anima riesce a imprimere sulla tela. Le pietre sono accostate, accomunate sui muri con rara meticolosità compositiva, ogni angolo, ogni crepa, ogni particolare è accarezzato dalle sfumature e dalla caratura del colore che degrada e si addensa a seconda della grandezza e della luce, tutto sembra essere inciso in una fissità struggente ma dotata di una sottesa vibrazione emotiva laddove l’abbandono sembra quasi animarsi e prendere vita. Gli effetti cromatici delle sfumature cangianti dei colori diventano interpreti del messaggio simbolico racchiuso nel dipinto stesso. L’arco, in particolare, raffigurato in tutta la sua magnificenza, sembra suggellare, con intensa grazia visiva, il passaggio e il punto di unione tra passato e presente.”
Anche in questa occasione, quindi, l’Accademia dei Bronzi propone un bel binomio di arte e poesia, con il borgo di Petrizzi in primo piano.
L’articolo L’arte di Giovanni Chiarella al Premio “Pace in Terra” proviene da S1 TV.